Comunicato Fondazione "F.Rubino"

L’iniziativa del Presidente della provincia Michele Errico, relativa all’impianto di rigassificazione, non può che trovare il pieno sostegno della fondazione “F.Rubino” che sulla “questione ambientale” ha sempre mantenuto un atteggiamento coerente, di netto rifiuto per qualunque insediamento sul territorio ad alto rischio ambientale: è stata per prima a dire no alla “Torcia al plasma” e al “rigassificatore”; non pregiudizialmente ma evidenziando come la mancanza di chiarezza rischiava di far passare un’ulteriore beffa sulla testa dei cittadini. Intendiamo, perciò, esortare Errico ad allargare il raggio d’azione, limitatamente alle competenze che la Provincia ha sul territorio, coinvolgendo tutte le istituzioni interessate, in primis il Comune di Brindisi per evitare di cadere nella pratica del gioco delle tre carte di chi, strumentalizzando le tematiche ambientali, in barba alla grave crisi del polo industriale e chimico in particolare, ha pensato di accreditarsi in passato quale ambientalista presso l’opinione pubblica e oggi come tutore della sovranità istituzionale. Una domanda al presidente Errico ed al sindaco Mennitti: è stato accertato se l’impianto di rigassificazione non sia già in fase di realizzazione? Non si vuole metter in discussione la genuinità dell’iniziativa perchè la posizione di Errico la conosciamo ed è coerente con quanto detto in campagna elettorale, la stessa cosa non si può dire a proposito di Mennitti e della sua amministrazione di centro destra al comune capoluogo, ma si invita a confrontarsi partendo da dati inconfutabili e, dove, possibili, rendendoli noti all’opinione pubblica. Alla luce di quanto accaduto in passato la Fondazione ritiene che il compito di chi crede nel risanamento ambientale, e quindi la questione ambientale nel suo complesso, non può e non deve limitarsi al solo rigassificatore. Così come non poteva essere legato alla proposizione o alla vittoria di un Referendum, strumento valido ma che coglieva solo l’aspetto inquinante delle Centrali.
Bisogna passare al setaccio tutto ciò che insiste sul territorio (Enimont – Lepetit - Fiat Avio - Iam, ecc), con i relativi cicli di produzione e delle sue componenti inquinanti. In altre parole, e l’appello vale anche per il neo sindaco Mennitti che ha responsabilità dirette in ordine alla tutela della salute dei cittadini, le industrie che insistono sul territorio devono essere controllate in ogni fase del ciclo produttivo e loro produzioni; per fare chiarezza una volta per tutte, costringerle a mettersi in regola o a chiudere qualora non volessero attenersi a questo obbligo di Legge. E’ necessario, inoltre, che il territorio si doti di un Centro di educazione e controllo ambientale che svolga seriamente il compito per cui è stato finanziato e non venga utilizzato, com’è accaduto, per elargire prebende a premio o per iniziative che potevano essere svolte dall’amministrazione comunale attraverso gli assessorati preposti.
Una svolta rigorosa e a 360 gradi, insomma,necessaria per un territorio in virtù dell’alto tasso di mortalità per tumore registrato e nel rispetto delle giuste rivendicazioni dei lavoratori, in grado di aggregare tutte le componenti relative all’ambiente, da monitoraggio globale del territorio (acqua –terra -industria agricoltura-opere idrauliche e portuali, ecc.), ad un Osservatorio epidemiologico che, con screening mirati, segua le malattie sensibili ai fattori inquinanti.

Con preghiera di pubblicazione
Brindisi 08.07.04

Il presidente della fondazione "F.Rubino"

Giusy Carruezzo


<<<Precedente Successivo>>>